Padre Giuseppe Durante è arrivato ad Haiti, e precisamente a Port-au-Prince, nel 1995. In questo tempo, grazie all’aiuto diretto di tanti volontari italiani che hanno trascorso ogni anno lunghi periodi nell’isola ed al contributo di tanti benefattori, ha costruito un seminario per la formazione di giovani missionari ed un pronto soccorso che, con l’aiuto di alcuni medici volontari, è in grado di dare alla gente più povera un’assistenza medico-sanitaria gratuita. Inoltre è stata costruita una scuola che oggi è in grado di ospitare gratuitamente oltre 600 bambini. Ad Haiti infatti tutte le scuole, anche quelle statali, sono a pagamento e sono quindi ‘precluse’ alla popolazione più bisognosa. Di recente sono state realizzate altre due strutture: un centro di formazione per giovani ed un centro pastorale della diocesi, capaci di ospitare oltre 200 giovani. È nata così ‘Las Missionaires de San CarlesBorromees’, la Missione Scalabriniana di Padre Giuseppe.

Il 12 gennaio 2010, Haiti è stata scossa da un violentissimo terremoto di magnitudo 7,0. Il numero di vittime è stimato a 222.517. L'entità dei danni materiali provocati dal sisma è ancora sconosciuta. Secondo la Croce Rossa Internazionale e l'ONU, il terremoto avrebbe coinvolto più di 3 milioni di persone. Il sisma ha colpito in modo particolare la capitale Port-au-Prince, distruggendo o danneggiando gravemente molti edifici. Tutti gli ospedali della città sono stati distrutti o sono risultati talmente danneggiati da dover essere evacuati. Il pronto soccorso della Missione, non avendo subìto danni rilevanti, si è trasformato in ospedale con degenze e servizio 24 su 24. E sempre nella Missione è stata trasferita l’università di Teologia, con il centro di tutta la chiesa cattolica della capitale, che conta oltre 350 persone tra seminaristi e sacerdoti.


Ma ciò che più ha aiutato e continua ancor oggi ad aiutare le famiglie terremotate, è l’incredibile azione di Padre Giuseppe: è riuscito a comprare pezzi di terreno e destinarli alla costruzione di 200 casette per ospitare gli sfollati, privilegiando le famiglie con componenti traumatizzati. Grazie all’aiuto del Gruppo Volontari per Haiti (muratori, carpentieri, elettricisti, falegnami, idraulici, cuoche e tanti altri che si sono alternati per più mesi all’anno), finora ne sono già state costruite una ventina e ne sono in fase di ultimazione 28, 20 delle quali finanziate dall’AVI di Montebelluna e Bassano, mentre le altre dagli alpini di Falzè di Trevignano, dal Rotary e dal Lions Club di Montebelluna e da Veneto Banca. Decine sono poi i container pieni di merce (lamiere, piastrelle, materiale elettrico e idraulico, zanzariere, indumenti, generi alimentari,…) partiti dall’Italia. A breve ci sarà anche l’inaugurazione del villaggio ‘Montebelluna-Bassano’ lì ad Haiti.

Pian piano la Missione ha portato e continua a portare aiuto e speranza a questo popolo. Se anche tu vuoi dare un aiuto, qui di seguito vi sono i contatti di Padre Giuseppe, che non si stanca mai di mandare i suoi ringraziamenti più sentiti all’Italia, ma soprattutto a Montebelluna per l’enorme e indispensabile sostegno in questi anni.